Via libera agli incentivi per le Comunità Energetiche, c’è l’ok dell’Europa

Siamo a un punto di svolta: la Commissione Europea ha approvato il decreto CER. Ora arrivano gli incentivi per la diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Vediamo come funzionano le agevolazioni.

 

come funzionano gli incentivi per le comunità energetiche

 

Lo scopo delle Comunità Energetiche è far contribuire ogni cittadino alla produzione di energia elettrica, anche senza avere a disposizione spazi per gli impianti FER, con conseguenti risparmi e benefici.
Il modello italiano presentato alla Commissione Europea è stato approvato e sarà un apripista per tutto il continente. Dopo mesi dalla presentazione, abbiamo finalmente un decreto del MASE autorizzato per le Comunità Energetiche Rinnovabili.

Vuoi sapere di più sulle Comunità Energetiche? Leggi: Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono e come funzionano 

 

Come funzionano le agevolazioni per le CER?

Come spiegato dal Ministero, il decreto dell’incentivo si divide in due misure: una tariffa incentivante e un contributo a fondo perduto. Vediamo nel dettaglio come funzionano, quali sono le possibilità e i limiti.

 

Tariffa incentivante per l’energia prodotta e condivisa

La tariffa è rivolta a tutto il territorio nazionale, dai piccoli centri alle grandi città, e permette di risparmiare sui costi dell’energia per chi fa parte di una Comunità. La potenza massima agevolabile entro il 31 dicembre 2027 è di 5 GW.

L’accesso alla tariffa incentivante per impianti non superiori a 1 MW è permesso a:

  • Comunità energetiche rinnovabili;
  • Sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili;
  • Sistemi di autoconsumo individuali di energia rinnovabile a distanza che utilizzano la rete elettrica di distribuzione.

La tariffa incentivante è composta da una parte fissa e da una parte variabile.

 

Tariffa incentivante per le Comunità energetiche

Fonte immagine: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

 

Ecco i passi per accedere all’agevolazione:

  1. Individuare il luogo dove installare l’impianto e gli altri utenti connessi;
  2. Realizzare l’atto costitutivo o lo Statuto della CER;
  3. Verificare in via preliminare con il GSE se è possibile accedere agli incentivi;
  4. Ottenere l’autorizzazione e installare l’impianto a cui connettersi;
  5. Richiedere l’incentivo al GSE.

 

Contributo a fondo perduto per le CER: quali sono i requisiti

Il contributo a fondo perduto attingerà al PNRR per un valore di 2,2 miliardi di euro, con l’obiettivo di raggiungere una potenza totale di almeno 2 Gigawatt. Il contributo coprirà fino al 40% dei costi ammissibili dell’investimento per realizzare un nuovo impianto o il potenziamento di uno precedente. Questo incentivo è cumulabile con la tariffa incentivante, entro i limiti prefissati.

Ecco quali sono i requisiti principali:

  • Possono usufruirne solo i comuni entro i 5000 abitanti;
  • Le Comunità energetiche rinnovabili risultano costituite alla data di presentazione della domanda di accesso al contributo in conto capitale;
  • La potenza massima raggiunta dall’impianto o dal potenziamento non deve supere 1 Megawatt;
  • I lavori devono essere avvitati successivamente alla domanda;
  • Possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto, quando previsto;
  • Possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato definitivamente, quando previsto;
  • Connessione degli impianti di produzione e dei punti di prelievo facenti parte le CER connessi alla rete di distribuzione sottesa alla medesima cabina primaria;
  • Riconoscimento del contributo entro il 31 dicembre 2025 (milestone PNRR);
  • Entrata in esercizio entro diciotto mesi dalla data di ammissione al contributo e comunque non oltre il 30 giugno 2026 (target PNRR).

Le spese ammesse per il contributo sono:

  • Realizzazione di impianti a fonti rinnovabili;
  • Fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
  • Acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software;
  • Opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
  • Connessione alla rete elettrica nazionale;
  • Studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
  • Progettazioni, indagini geologiche e geotecniche;
  • Direzione lavori e sicurezza;
  • Collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto.

Dopo tanta attesa finalmente si prefigura uno scenario di crescita per le Comunità Energetiche in tutto il territorio nazionale. Con GIVA vogliamo essere protagonisti questo cambiamento storico.
Contattateci se avete bisogno di una consulenza per i nuovi incentivi e la costituzione di una CER, trovate i riferimenti nella pagina Contatti

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