Comunità energetiche rinnovabili: cosa sono e come funzionano

Le comunità energetiche rinnovabili – CER – stanno guadagnando sempre più attenzione nel panorama energetico attuale. Questo modello innovativo di gestione e condivisione dell'energia si sta diffondendo rapidamente, offrendo molteplici vantaggi per le piccole e medie imprese.

Scopriremo come condividere l'energia possa aprire nuove opportunità per le aziende, i cittadini, le attività commerciali e le pubbliche amministrazioni locali e contribuire alla creazione di un futuro energetico sostenibile.

Comunità energetiche rinnovabili cosa sono e a cosa servono

 

Cosa sono le comunità energetiche rinnovabili?

Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un nuovo modello di gestione e condivisione dell'energia che coinvolge diversi attori all'interno di un determinato territorio.

In una comunità energetica, i partecipanti condividono le risorse energetiche rinnovabili, come pannelli solari, turbine eoliche o sistemi di accumulo, al fine di soddisfare i propri fabbisogni energetici in modo sostenibile.

Questo concetto si basa sulla produzione decentralizzata e sulla condivisione dell'energia tra i membri della comunità, consente una maggiore autonomia energetica e una riduzione dell'impatto ambientale.

Il fotovoltaico è il tipo di energia che più ben si adatta a questo scopo, permette di costruire impianti in luoghi altrimenti in disuso, migliorando anche l’economia circolare.

 

Come si fa o come aderire a una comunità energetica?

Per aderire a una comunità energetica rinnovabile, bisogna seguire alcuni passaggi chiave. Innanzitutto, è necessario individuare una comunità energetica operante nella propria zona geografica o cercare di formarne una nuova. Successivamente, è importante entrare in contatto con gli altri membri o con l'organizzazione che gestisce la comunità per esprimere il proprio interesse a partecipare.

Una volta stabilito il contatto, si può procedere alla stipula di un accordo o di una convenzione che definisca le regole e le modalità di condivisione dell'energia. Questo può includere aspetti come la quantità di energia da condividere, i diritti e i doveri dei partecipanti, i meccanismi di compensazione e la gestione delle infrastrutture condivise.

Per aderire a una comunità energetica bisogna avere una quota in impianto fotovoltaico installato dopo il 2020. L’impianto non deve essere superiore a 1 MW e deve essere di proprietà o controllato dalla comunità energetica.

Altrimenti si può aderire a una comunità energetica anche come semplici consumatori che attingono dall’impianto.

 

Da consumer a prosumer: che cosa significa

Nel mondo i cittadini stanno cambiando il modo di rapportarsi con il settore energetico, con comportamenti partecipati e diretti per realizzare una società sostenibile ed equa. I cittadini, dunque, aumentano la loro rilevanza nel mercato dell’energia, da consumer diventano prosumer.

Il prosumer è un termine per indicare l’utente che non è più un passivo consumer, ma che contribuisce attivamente alle fasi del processo produttivo. Il prosumer possiede un impianto dal quale ottiene l’energia di cui ha bisogno, mentre l’energia che non usa viene immessa in rete, oppure scambiata o accumulata. Questo gli permette sia di diventare protagonista sia di ottenere benefici economici e di autonomia.

 

Differenze tra gruppi di autoconsumo collettivo e comunità energetiche

Sebbene i concetti di gruppi di autoconsumo collettivo e comunità energetiche siano spesso associati, esistono alcune differenze significative tra i due.

I gruppi di autoconsumo collettivo coinvolgono solitamente un gruppo di utenti che condividono una stessa connessione alla rete elettrica, per esempio nello stesso condominio o edificio. In questo caso, l'energia prodotta dai singoli impianti viene utilizzata direttamente dai membri del gruppo e l'eventuale surplus può essere immesso nella rete elettrica per la compensazione.

Le comunità energetiche, invece, sono costituite da privati, enti, PMI o persone fisiche che insieme si costituiscono in forma giuridica, per produrre e condividere energia elettrica. L'obiettivo principale è quello di ottimizzare l'uso delle risorse, favorire l'autoproduzione sostenibile e promuovere l'autonomia energetica del gruppo. Questo può prevedere l’installazione dell’impianto stesso.

 

Comunità energetiche in un condominio

Le comunità energetiche possono essere implementate anche all'interno di un condominio e rappresentano un'opportunità interessante per i condomini che desiderano beneficiare dei vantaggi dell'energia rinnovabile condivisa. In un condominio, gli abitanti possono collaborare per installare pannelli solari sul tetto o altre fonti energetiche rinnovabili e condividere l'energia prodotta tra le diverse unità abitative.

La creazione di una comunità energetica condominiale richiede una pianificazione e una gestione adeguata, che possono essere facilitate tramite accordi e regolamenti interni. L'energia prodotta all'interno del condominio può essere utilizzata per alimentare gli impianti comuni, come l'illuminazione dell’edificio, e distribuita tra gli appartamenti in base alle necessità energetiche.

 

Esempi di comunità energetiche

In Italia risultano 100 comunità energetiche, di cui 35 già operative, 41 in progetto e 24 in fase di costituzione.

Esistono già diversi esempi di comunità energetiche rinnovabili che possono fornire ispirazione alle persone interessate a partecipare a tali iniziative.

Un esempio è rappresentato dalla comunità energetica di un quartiere residenziale che ha installato pannelli solari sui tetti delle abitazioni e ha condiviso l'energia prodotta tra i residenti. In questo caso, gli abitanti hanno potuto beneficiare di tariffe energetiche più vantaggiose e di una maggiore autonomia dal punto di vista energetico.

Un altro esempio interessante è quello di una comunità energetica formata da diverse aziende locali che hanno deciso di collaborare per installare un parco eolico e condividere l'energia prodotta. Questa sinergia ha permesso alle imprese di ridurre i costi energetici e di promuovere la produzione sostenibile all'interno del territorio.

 

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle comunità energetiche? Ecco perché condividere l'energia

Una delle curiosità più diffuse sulle comunità energetiche sono i vantaggi e gli svantaggi che offrono.

 

I vantaggi delle comunità energetiche

Le comunità energetiche offrono numerosi vantaggi sia per i partecipanti individuali sia per l'ambiente circostante.

 

Riduzione dei costi energetici

Partecipando a una comunità energetica, i beneficiari possono beneficiare di tariffe energetiche più convenienti grazie alla produzione e condivisione di energia rinnovabile. La condivisione delle risorse energetiche permette di ridurre la dipendenza dalle reti tradizionali e di conseguenza diminuire i costi associati. Le bollette vengono pagate normalmente dai membri, i quali però ricevono dalla comunità un importo per l’energia prodotta.

 

Sostenibilità ambientale

Le comunità energetiche favoriscono la produzione e l'utilizzo di energia rinnovabile, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra e all'abbattimento dell'impatto ambientale. L'uso di fonti energetiche pulite e la promozione dell'autoproduzione sostenibile rappresentano un passo importante verso la transizione energetica. Inoltre, la produzione autonoma riduce gli sprechi energetici nella rete di distribuzione.

 

Autonomia energetica

Partecipando a una comunità energetica, le imprese possono diventare più indipendenti dal punto di vista energetico. La produzione decentralizzata e la condivisione delle risorse consentono di ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale, fornendo maggiore sicurezza e controllo sull'approvvigionamento energetico.

 

Gli svantaggi delle comunità energetiche

A oggi gli svantaggi delle comunità energetiche sono di molto minori in confronto agli svantaggi, che sono perlopiù di forma burocratica.

 

Difficoltà burocratiche e normative

L’impedimento principale, infatti, è la situazione di incertezza normativa e le difficoltà nell’ottenere le autorizzazioni. Restiamo dunque in attesa di attuazioni che possano accelerare i progetti.

 

Costi d’avviamento

Un altro fattore negativo è la necessità di investimento iniziale per la partenza dell’impianto, deve passare del tempo per rientrare della spesa, anche se di positivo c’è che i costi sono suddivisi tra le parti.

 

I benefici delle comunità energetiche per le imprese

Le comunità energetiche offrono numerosi vantaggi specifici per le imprese, sia di piccole sia di medie dimensioni.

Riduzione dei costi

Partecipando a una comunità energetica, le imprese possono ridurre significativamente i propri costi energetici. La condivisione dell'energia rinnovabile prodotta all'interno della comunità consente di evitare i costi associati all'acquisto di energia dalla rete nazionale. Ciò si traduce in una maggiore competitività economica e nella possibilità di destinare risorse finanziarie ad altri investimenti.

Miglioramento dell’immagine

Essere parte di una comunità energetica rinnovabile dimostra l'impegno dell'impresa nei confronti della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale. Questo può influenzare positivamente l'immagine aziendale, creando una reputazione di impresa moderna, attenta all'ambiente e orientata al futuro. Ciò può attrarre clienti sensibili alle tematiche ambientali e migliorare le opportunità di partnership e collaborazioni.

Resilienza energetica

Partecipare a una comunità energetica consente alle imprese di aumentare la propria resilienza energetica. La produzione decentralizzata di energia rinnovabile e la condivisione delle risorse permettono di affrontare eventuali interruzioni o instabilità nella rete elettrica nazionale. In caso di black-out o altre situazioni di emergenza, le imprese possono continuare a operare grazie alla propria produzione interna di energia.

 

Qual è il futuro delle comunità energetiche? Tra aumento delle CER e obiettivi europei da raggiungere

Le comunità energetiche si trovano ancora in una fase di sviluppo e sperimentazione in molti paesi, compresa l'Italia. Ma negli ultimi anni, le comunità energetiche rinnovabili hanno conquistato un ruolo sempre più significativo nel panorama energetico globale.

Ma quale sarà il loro futuro?

Le prospettive per le comunità energetiche sono estremamente positive: ci si aspetta una crescita e un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi europei in materia di sostenibilità e transizione energetica.

L’Unione Europea ha posto obiettivi ambiziosi per la diffusione e l'implementazione di comunità energetiche nel quadro della transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Le direttive europee mirano a favorire l'autoconsumo, la produzione decentralizzata di energia rinnovabile e la condivisione delle risorse. Oltre agli importanti traguardi per ridurre le emissioni di gas serra.
In questo contesto normativo, le comunità energetiche rappresentano una soluzione innovativa che permette di massimizzare l'utilizzo delle fonti rinnovabili e promuovere la partecipazione attiva.

Nei prossimi tre anni il numero di CER è destinato a crescere significativamente. Questo è quello che si aspettano gli addetti ai lavori. La condivisione dell’energia molto probabilmente sarà la prossima fase della transizione energetica, con una previsione di crescita in Italia nei prossimi tre anni di 500 unità; per i più positivi di 1000 unità.

Noi di GIVA siamo sempre attivi per accogliere e anticipare le innovazioni del settore e parteciperemo attivamente allo sviluppo delle comunità energetiche. Contattateci per ricevere una consulenza, mettiamo a vostra disposizione competenza e oltre 30 anni di esperienza nel settore.

 


Stampa